Dragon Ball Z

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Dragon Ball Z

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Dragon Ball Zドラゴンボール Z(Doragon Bōru Z) Genereavventura, azione, fantascienza, fantastico, commedia Serie TV animeAutoreAkira Toriyama RegiaDaisuke Nishio SoggettoAtsushi Maekawa Composizione serieTakao Koyama Char. designMinoru Maeda (ep. 1-199), Katsuyoshi Nakatsuru (ep. 200-291) Dir. artisticaYuji Ikeda (ep. 1-199), Ken Tokushige (ep. 200-291) MusicheShunsuke Kikuchi StudioToei Animation ReteFuji TV 1ª TV26 aprile 1989 – 31 gennaio 1996 Episodi291 (completa) Rapporto4:3 Durata ep.24 min Editore it.Mediaset, De Agostini (VHS e DVD), Dynamic Italia (VHS), Yamato Video (DVD), EXA Cinema (DVD) Rete it.Italia 1 1ª TV it.26 aprile 2000 – 4 aprile 2001 Episodi it.291 (completa) Durata ep. it.22 min Dialoghi it.Tullia Piredda, Paolo Torrisi, Alberto Olivero, Manuela Scaglione Studio dopp. it.Merak Film Dir. dopp. it.Paolo Torrisi Preceduto daDragon Ball Seguito daDragon Ball GT

Dragon Ball Z (ドラゴンボール Z Doragon Bōru Zetto?), talvolta contratto in DBZ e trasmesso da Mediaset come What's My Destiny Dragon Ball, è una serie televisiva anime prodotta da Toei Animation, per la regia di Daisuke Nishio, e tratta dal manga Dragon Ball di Akira Toriyama, riprendendone i volumi dal 17 al 42. Costituisce il sequel della serie televisiva Dragon Ball. È stato trasmesso in Giappone su Fuji TV dal 26 aprile 1989 al 31 gennaio 1996, per un totale di 291 episodi.[1]

Dragon Ball Z narra le avventure di Son Goku, ormai divenuto adulto, il quale si è sposato con Chichi e da cui ha avuto due figli, Son Gohan e, successivamente, Son Goten. Con il proseguire della serie e delle avventure, aumentano sia gli avversari sia la loro potenza, e le battaglie che ne derivano causano un allontanamento sempre maggiore da quella che era la base della storia in Dragon Ball, ovvero la ricerca delle sfere del drago. Si privilegiano così la crescita dei personaggi e il susseguirsi degli scontri, affidandosi a una trama rivelatasi di enorme successo. La serie copre un arco narrativo di 22 anni, partendo dall'attacco di Radish e concludendosi con la partenza di Goku allo scopo di allenare Ub in occasione del 28º Torneo Tenkaichi.

Grazie all'enorme successo, sono stati prodotti 15 film cinematografici, due OAV, due speciali televisivi, un ONA, diversi videogiochi e un gioco di carte collezionabili chiamato Dragon Ball Z Collectible Card Game. Vincitore nel 2006 del Best Anime Video Awards, nello stesso anno un sondaggio decretò Dragon Ball Z come la serie TV più memorabile di sempre.[2] Goku è stato eletto tramite la classifica Oricon il miglior eroe di tutti gli anime.[3] Nel maggio 2010, in un sondaggio di Cool Japan che chiedeva quale anime era meglio far conoscere al mondo secondo la cultura giapponese, le serie animate di Dragon Ball si sono piazzate nella posizione più alta.[4]

Ha infine avuto un seguito, Dragon Ball GT, trasmesso a partire dal 1996 e non tratto da alcun manga. Dal 5 aprile 2009 è andata in onda su Fuji TV Dragon Ball Kai, una nuova versione dell'anime rimasterizzata in alta definizione e privata di molte parti non presenti nel manga.[5] Nel 2015 viene annunciato un midquel dal titolo Dragon Ball Super, supervisionato da Akira Toriyama, che viene mandato in onda in Giappone a partire da luglio 2015 e rielabora, nella parte iniziale della serie, gli eventi narrati negli ultimi due lungometraggi collegati a Dragon Ball Z: La battaglia degli dei e La resurrezione di 'F'.[6][7]

Indice 1 Trama 2 Produzione 3 Distribuzione 3.1 Edizione giapponese 3.1.1 Colonna sonora 3.2 Edizione italiana 3.2.1 Doppiaggio 3.2.2 Censure 3.3 Edizione statunitense 4 Edizioni home video 4.1 Italia 5 Opere derivate 5.1 Film cinematografici 5.2 Speciali TV 5.3 OAV e ONA 5.4 Restauro 5.5 Crossover 5.6 Midquel 5.7 Videogiochi 6 Note 7 Altri progetti 8 Collegamenti esterni Trama[modifica | modifica wikitesto]

Cinque anni dopo la fine di Dragon Ball, Son Goku, ormai ventenne, è padre di Son Gohan, un bimbo di quattro anni.

Un giorno, un essere sconosciuto di nome Radish arriva sulla Terra con una navicella spaziale e rintraccia Goku per rivelargli la sua vera natura, dicendogli di essere il suo fratello maggiore e che entrambi sono membri di una razza aliena ormai quasi estinta, i Saiyan, i quali lo avevano inviato sulla Terra da bambino a conquistare il pianeta per loro e per sterminarne gli abitanti. Poco dopo il suo arrivo tuttavia aveva subito un trauma cranico, perdendo la memoria ed anche la sua natura di Saiyan assetato di sangue. Goku rifiuta di schierarsi con Radish per continuare la sanguinaria missione: per ripicca, questi rapisce Gohan.

Scena dell'episodio 288, intitolato "Festa a casa di Bulma", in cui si vede Goku insieme ai suoi amici e parenti. Da sinistra: Muten, Yamcha, Trunks, Chichi, Gohan, Goten, Tenshinhan e Crilin. Di spalle: Mr. Satan, C-18 e Piccolo.

Goku decide allora di collaborare con Piccolo per sconfiggere Radish e salvare suo figlio, sacrificando la propria vita per permettere al namecciano di colpire in pieno il nemico con il suo Makankosappo. In punto di morte, Radish rivela a Piccolo che due suoi compagni Saiyan, molto più forti di lui, sarebbero arrivati sulla Terra fra un anno per vendicarlo. Mentre Gohan inizia ad allenarsi per la battaglia sotto la guida di Piccolo, nell'aldilà Goku si allena sotto Re Kaio del Nord dopo aver attraversato la lunghissima Via del serpente, fino a quando non viene resuscitato dalle sfere del drago un anno dopo per salvare la Terra dai compagni di Radish, ovvero Nappa e il principe dei Saiyan Vegeta. Durante la battaglia, Piccolo viene ucciso insieme agli amici di Goku Yamcha, Tenshinhan e Jiaozi; dato che un tempo Piccolo e Dio erano un unico essere, la morte del primo comporta anche quella del secondo e quindi anche delle sfere del drago, create da Dio. Goku arriva sul campo di battaglia troppo tardi, ma vendica i suoi amici caduti sconfiggendo facilmente Nappa con il suo nuovo livello di potenza, che sorprende i due Saiyan. Vegeta decide di combattere con Goku e, dopo un lungo scontro, quest'ultimo riesce a sconfiggere anche il principe dei Saiyan con una Kamehameha kaioken x 4, ma Vegeta riesce a creare una nuova Luna, distrutta precedentemente da Piccolo, e a trasformarsi nella forma Oozaru, ovvero la Grande Scimmia. Ma, con l'aiuto di Gohan, Jairoibei e del suo migliore amico Crilin, riesce a sconfiggerlo definitivamente. Su richiesta di Goku, Crilin risparmia la vita di Vegeta, ormai allo stremo delle forze, e gli permette di fuggire dalla Terra con la sua navicella.

Durante la battaglia, però, Crilin sente Vegeta menzionare le sfere del drago del pianeta natale di Piccolo, Namecc (ナメック星 Namekku-sei?). Mentre Goku si riprende dalle sue ferite in ospedale, Gohan, Crilin e Bulma partono per Namecc al fine di utilizzare queste sfere del drago per resuscitare i loro amici e impedire a Vegeta di realizzare i suoi scopi malvagi. Tuttavia scoprono che il superiore di Vegeta, il tiranno galattico Freezer, è già lì alla ricerca delle sfere del drago per ottenere la vita eterna. Anche Vegeta, completamente guarito, arriva su Namecc per cercare le sfere del drago per conto suo, il che conduce a diverse battaglie tra lui e gli scagnozzi di Freezer. Rendendosi conto di essere sopraffatto, Vegeta si allea con Gohan e Crilin per combattere la Squadra Ginew, una banda che comprende i 5 mercenari più forti della galassia convocati da Freezer. I tre vengono facilmente sopraffatti, ma vengono salvati da Goku, che durante il suo viaggio spaziale per raggiungere gli amici si era allenato duramente anche a gravità superiori a quella terrestre, raggiungendo un enorme livello di forza. Goku elimina con facilità impressionante tutti i membri della Squadra Ginew, tranne il capitano e un altro. Successivamente, per un breve periodo di tempo il capitano Ginew prende il controllo del corpo di Goku grazie alla sua abilità dello scambio di corpi. Dopo un breve scontro, Vegeta sconfigge l'ultimo membro della Squadra rimasto e il Capitano Ginew diventa una rana, dopo aver fallito nello scambiare il corpo con Vegeta. Ormai stremato e ferito, Goku viene messo in una capsula di rigenerazione, mentre Gohan, Piccolo, Crilin e Vegeta combattono Freezer, che si evolve nella sua forma finale. Successivamente Goku affronta Freezer, e quando il tiranno uccide il suo migliore amico Crilin si trasforma per la prima volta nel leggendario Super Saiyan (超サイヤ人 Sūpā Saiya-jin?) e, dopo un'epica battaglia su un pianeta ormai sul punto di esplodere per mano di Freezer, lo sconfigge.

Al suo ritorno sulla Terra due anni dopo, Goku incontra un viaggiatore del tempo di nome Trunks, il futuro figlio di Bulma e Vegeta, che nel frattempo aveva appena ucciso Freezer, venuto sulla Terra in cerca di vendetta, e suo padre Re Cold. Trunks avverte Goku riguardo a un gruppo di androidi (人造人間 Jinzōningen?), creato dallo scienziato del Red Ribbon, il dottor Gero, che apparirà tre anni più tardi in cerca di vendetta contro di lui per aver distrutto l'esercito del Red Ribbon quando era bambino. Trunks avverte Goku riguardo ad una malattia cardiaca che lo ucciderà e gli da una cura. Tre anni dopo, nel luogo indicato da Trunks compaiono due androidi, C-19 e C-20. C-20 che si scoprirà essere il dottor Gero che si è auto-trasformato in cyborg. Anche se questi due androidi vengono facilmente sconfitti, Trunks avverte che non sono loro gli androidi che conosce nel futuro. Il dottor Gero, nel mentre, fugge e torna nel suo laboratorio, dove attiva i cyborg C-17 e C-18. Però, sono "difettosi" e non obbediscono al loro padrone uccidendolo. Attivano un altro cyborg, C-16, un tipo silenzioso e amante della natura. I guerrieri Z scoprono, in un breve scontro con i cyborg, il divario di potere che c'è tra loro e cyborg. Dopo lo scontro, Piccolo decide finalmente di riunirsi a Dio, creando un Super namecciano. Durante questo periodo, una forma di vita malefica chiamata Cell emerge. Egli si potenzia assorbendo l'energia vitale degli altri attraverso la coda. Nel mentre, Goku è guarito dalla malattia che si era manifestata durante lo scontro con C-20, e ha capito che bisogna superare il livello del Super Saiyan per sconfiggere Cell e gli androidi. Decide così di allenarsi con Gohan, Trunks e Vegeta nella stanza dello Spirito e del Tempo. Una stanza che si trova al palazzo di Dio, nella quale un giorno equivale ad un anno sulla Terra. Durante l'allenamento dei Saiyan, Piccolo sfida C-17 e sembra in vantaggio, ma arriva Cell che assorbe C-17 e si trasforma diventando molto più forte sia dei cyborg 16 e 18 sia di Piccolo. Cell viene trattenuto da Tenshinan, che mette in pericolo la sua vita, permettendo così a C-18 e C-16 di fuggire e nascondersi. Nel mentre, Vegeta e Trunks escono dalla Stanza molto più forti. Vegeta sfida Cell, la cui potenza è molto inferiore a quella del Principe. Ma Vegeta, volendo combattere con Cell alla massima potenza, gli lascia assorbire C-18 per raggiungere la sua "forma perfetta". Cell in forma perfetta è imbattibile e sconfigge sia Vegeta sia Trunks ma non li uccide. Infatti, organizza il proprio torneo di arti marziali per decidere il destino della Terra. Durante il torneo, Gohan si trasforma in Super Saiyan di secondo livello dopo aver visto i suoi amici soffrire e la morte di C-16. Cell, colpito da Gohan, vomita C-18 ritornando allo stadio precedente e, in preda alla rabbia, decide di farsi esplodere. Goku spreca la sua vita inutilmente cercando di salvare tutti con il teletrasportando Cell con sé sul Pianeta di Re Kaio. Ma Cell si rigenera grazie al nucleo nella sua testa, torna sulla Terra, uccide Trunks e decide di sconfiggere Gohan e far esplodere la Terra con una potentissima Kamehameha. Gohan con una Kamehameha ad una mano ed aiutato dal padre, sconfigge Cell e torna la pace.

Sette anni dopo, Goku è stato resuscitato per un giorno per permettergli di partecipare alla nuova edizione del Torneo Tenkaichi, nel corso del quale si trova trascinato in una lotta assieme ai suoi amici contro un essere magico chiamato Majin Bu, che nel corso della saga darà vita a nuove forme di sé come Fat Bu, Evil Bu, Super Bu, Super Bu (Gotenks assorbito), Super Bu (Gohan assorbito), Super Bu (Piccolo assorbito) e Kid Bu. Dopo numerose battaglie in cui vediamo nuove trasformazioni, come la forma Majin del Super Sayan 2 e il Super Sayan di terzo livello, e, grazie alla tecnica della fusione, la nascita di nuovi personaggi come Gotenks e Vegeth, Goku (la cui vita viene ripristinata in modo permanente grazie al sacrificio di Kaioshin il Sommo) distrugge Kid Bu con una Genkidama che contiene l'energia di tutta la Terra. Goku, pochi istanti prima di annientarlo, si augura che Majin Bu rinasca come una persona buona. Dieci anni dopo, durante un altro Torneo Tenkaichi, incontra proprio la sua reincarnazione umana, il ragazzino Ub. Lasciando il match tra di loro incompiuto, Goku parte con lui per educarlo a diventare il nuovo protettore della Terra.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

La regia generale è di Daisuke Nishio, Takao Koyama si è occupato della sceneggiatura compositiva della serie, mentre Minoru Maeda è stato a capo delle animazioni e character designer degli episodi 1-199, per poi essere sostituito da Katsuyoshi Nakatsuru (nei character design); allo stesso modo Yuji Ikeda e Ken Toshige si sono occupati dei fondali, infine Shunsuke Kikuchi ha curato l'intera colonna sonora.

Lo staff della serie ideò dei possibili titoli da dare al nuovo anime, quali Dragon Ball: la grande avventura di Gohan (ドラゴンボール 悟飯の大冒険 Doragon Bōru: Gohan no Daibōken?), Shin Dragon Ball (新ドラゴンボール Shin Doragon Bōru?, Nuovo Dragon Ball), Dragon Ball 2 (ドラゴンボール2 Doragon Bōru tsu?), Dragon Ball: Wonder Boy (ドラゴンボール ワンダーボーイ Doragon Bōru: Wandā bōi?) e Dragon Ball 90 (ドラゴンボール90 Doragon Bōru kyūjū?). In seguito chiese direttamente ad Akira Toriyama il titolo da dare, e lui propose di usare lo stesso titolo con una "Z" alla fine in quanto ultima lettera dell'alfabeto, quindi Dragon Ball Z.[8][9]

Vi sono alcune differenze tra anime e manga che riguardano l'aggiunta nella serie animata di storie originali, o meglio "filler", ovvero scene o interi episodi riempitivi di intermezzo con il proposito di allungare i tempi delle puntate nel caso di sequenze aggiunte, e per dare tempo all'autore di continuare il fumetto, all'epoca in corso d'opera, prima di riprendere la storia principale. Ad esempio, l'arco di Garlic Jr. e quello del torneo dell'aldilà sono interamente originali.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto] Edizione giapponese[modifica | modifica wikitesto] Lo stesso argomento in dettaglio: Episodi di Dragon Ball Z.

La serie Dragon Ball Z è composta da 291 episodi. L'intera storia di Dragon Ball Z si suddivide convenzionalmente in quattro parentesi narrative, in base ai nemici che Goku dovrà affrontare e sconfiggere per la salvezza della Terra e dell'universo:

Saga dei Saiyan Saga di Freezer Saga di Garlick jr. Saga di Cell Saga di Majin Bu

Tra l'arco di Freezer e quello di Cell vi è un arco minore non presente nel manga, l'arco di Garlic Jr., che si riallaccia alle vicende raccontate nel film Dragon Ball Z: La vendetta divina.

Anche tra l'arco di Cell e quello di Majin Bu c'è un piccolo intermezzo non presente nel manga, l'arco del torneo dell'aldilà. Questo mini-arco si riallaccia al film Dragon Ball Z: Il diabolico guerriero degli inferi.

Colonna sonora[modifica | modifica wikitesto]

Le musiche di sottofondo sono state scritte da Shunsuke Kikuchi, noto compositore di sottofondi musicali per anime. Per la serie di Dragon Ball Z Kikuchi compose circa 80 tracce appositamente per la serie animata, ma sono anche state utilizzate musiche provenienti dai 13 film di Dragon Ball Z (composte, peraltro, sempre dallo stesso Kikuchi) e alcune che erano state originariamente create per la prima serie dell'anime. La maggior parte delle tracce audio in questione è stata raccolta in diversi album, successivamente distribuiti commercialmente.

Nell'episodio 184 La goccia che fa traboccare il vaso, quando Gohan si trasforma in Super Saiyan 2, in sottofondo si sente la canzone Unmei No Hi ~ Tamashii Tai Tamashii (lett. "Il giorno del destino - Anima contro anima"), che tuttavia venne rimossa nell'edizione italiana di Mediaset lasciando la scena in silenzio con i pensieri aggiunti di Gohan. Una cosa del genere avvenne anche nelle puntate 20 e 139.

Sigle di apertura Cha-La Head-Cha-La cantata da Hironobu Kageyama (ep. 1-199) We Gotta Power cantata da Hironobu Kageyama (ep. 200-291) Sigle di chiusura Dete Koi Tobikiri ZENKAI Power! cantata da MANNA (ep. 1-199) Boku-tachi wa Tenshi datta cantata da Hironobu Kageyama (ep. 200-291) Edizione italiana[modifica | modifica wikitesto]

La serie è arrivata in Italia in televisione nel 2000 per conto di Mediaset, e l'adattamento televisivo italiano trasmesso su Italia 1 diede alla serie il titolo What's My Destiny Dragon Ball e venne mandato in onda per la prima volta dal 26 aprile 2000, trasmettendo, prima con una cadenza di una puntata e mezzo al giorno, poi di una al giorno senza programmazioni il sabato e infine con l'aggiunta di due puntate di domenica a partire dal 23 luglio, il primo blocco di circa 107 episodi fino all'estate, bloccandolo e sostituendolo con le repliche dei primi 28 episodi della 1ª serie. Dragon Ball Z riprese il 21 agosto 2000, inizialmente ancora con due episodi al giorno, e terminò il 4 aprile 2001. Con le successive repliche annue, il nome è ora divenuto, in Italia, quello originale, tranne che nella sigla di gran successo (cantata da Giorgio Vanni). La versione italiana dell'adattamento, così come molte altre fuori dal Giappone, è caratterizzata da molteplici censure nelle scene e nei dialoghi. Nonostante ciò la serie Dragon Ball Z ha avuto un adattamento un po' più fedele all'originale, e senza il cambio di nomi per i personaggi introdotti. Inoltre ha subito pochissime censure video rispetto alla 1ª serie e agli altri anime trasmessi da Italia 1, questo perlomeno nelle prime trasmissioni fino al 2009. Tali censure video inoltre sono eseguite solo per le trasmissioni televisive in chiaro, e non sono invece presenti in quelle satellitari e nelle edizioni home video (VHS e DVD).

Durante la trasmissione nel 2000, in particolare nel periodo dell'arco di Freezer (tra la primavera e il periodo estivo), la serie con gli ascolti alle stelle per la fascia oraria divenne in poco tempo l'anime di punta dell'emittente. Così in quel periodo Rai 2 sfruttò il successo trasmettendo i film doppiati da Dynamic Italia, all'epoca distribuiti in VHS soltanto con il primo doppiaggio. Durante la trasmissione dell'arco di Cell, gli episodi venivano trasmessi anche di sabato e domenica (talvolta con due puntate nel settimo giorno), allo stesso tempo, sempre nel periodo 2000-2001, Star Comics approfittò della fama per stampare nuove edizioni del manga. Il successo è stato tale che Mediaset, nell'autunno del 2003 appena finito di replicare per la prima volta tutti e tre gli anime, realizzò una serie riassuntiva degli avvenimenti della parte finale di Dragon Ball e dell'arco dei Saiyan di Dragon Ball Z, intitolata Dragon Ball: Le grandi battaglie, di una decina di episodi, con titoli inventati per l'occasione e una versione medley delle tre sigle (con un mix sia nelle immagini che nelle canzoni), che mostrava i punti salienti dei combattimenti di Goku e Piccolo (23º torneo Tenkaichi), e quelli di Radish, Nappa e Vegeta, tagliando tutto il resto, per poi trasmettere i film divisi in puntate con il titolo Dragon Ball: La saga. È infine andato in replica anche su altre reti Mediaset.

Doppiaggio[modifica | modifica wikitesto]

Dragon Ball Z presenta moltissimi personaggi, sia alleati sia nemici dei protagonisti, a cui sono stati dati in fase di doppiaggio molti doppiatori a seconda del personaggio. L'edizione italiana di Dragon Ball Z, è stata doppiata presso lo studio Merak Film a Milano. Il doppiaggio è stato diretto da Maurizio Torresan, in arte Paolo Torrisi (che prestava anche la voce a Goku adulto).

Di seguito lo staff dell'edizione italiana:

Traduzione: C. I.T. I. Dialoghi italiani: Tullia Piredda, Manuela Scaglione Sincronizzazione: Giancarlo Martino, Adriano Scarpante Fonico di Mix: Moreno Grossi Pometti Trascrizione: Stefano Di Modugno Post-produzione video: Tiziano Pellegris, Ignazio Giardina Censure[modifica | modifica wikitesto]

Come per la prima serie, anche in Dragon Ball Z sono presenti censure e modifiche, come scene tagliate, dialoghi moderati o in alcuni casi cambiati del tutto e l'aggiunta di voci fuori campo. Per esempio spesso quando un personaggio è inquadrato da dietro vengono aggiunte delle voci fuori campo o dei pensieri[10]. Molte sono le scene in cui nella versione originale è presente il silenzio, mentre in Italia sono state aggiunte battute aggiuntive: per esempio nelle occasioni in cui i guerrieri si scrutano senza parlare, nella versione italiana spesso sono aggiunti pensieri fuori campo, trattasi sempre di frasi di circostanza che non portano comunque alterazioni nella trama[10].

A livello video, la serie è stata censurata in quattro messe in onda: la prima volta quando è stata eliminata la scena dove Freezer, dopo aver ferito Crilin, lecca il sangue che cola dalle sue ferite[11]; la seconda volta quando, durante lo scontro tra Cell e il piccolo Gohan, il mostro schiaccia la testa di C-16, provocando uscite di sangue, mentre questo incitava il giovane Saiyan a liberare la sua rabbia e a trasformarsi al secondo livello[11]; la terza volta quando Majin Bu decide di eliminare il mago Babidy con un pugno alla testa, decapitando il mago, che provoca un grande schizzo di sangue[11]. Queste censure sono state applicate soltanto nella seconda messa in onda, le seguenti repliche sono state trasmesse integralmente per poi ritornare, nel 2011, censurate. Inoltre sono stati tagliati gli eyecatch, fatta eccezione per alcuni presenti durante l'arco di Freezer.

Edizione statunitense[modifica | modifica wikitesto]

Negli Stati Uniti d'America la serie arrivò grazie a Funimation e fu trasmesso su Cartoon Network dal 31 agosto 1998 al 7 aprile 2003. Anche la versione americana non è arrivata integralmente, infatti sebbene siano stati mantenuti i nomi originali dei personaggi (eccetto Mr. Satan rinominato Hercule per togliere i riferimenti a satana) e delle tecniche, l'adattamento risulta molto edulcorato rispetto all'originale (nell'episodio 13 Goku cade negli inferi, ma il termine "hell" fu omesso per essere rimpiazzato da un altro nome), inoltre i primi 67 episodi sono molto rimaneggiati con molte scene tagliate (non solo per questioni di censura), al punto da essere accorpati in 53 episodi, con il risultato che in totale vi sono 276 episodi contro i 291 originali. Anche l'intera colonna sonora di Shunsuke Kikuchi fu rimossa per essere rimpiazzata dai brani di Shuki Levy e Bruce Faulconer, scelta che snaturò molto la serie, in quanto le musiche dal tono heavy metal di Levy e Falconer sono molto diverse dallo stile di Kikuchi.[12] Lo stesso trattamento è stato riservato per Dragon Ball e Dragon Ball GT. Soltanto in seguito, nel 2005, Funimation ha ripristinato i primi 67 episodi senza tagli e con nuovi titoli, riportando il conteggio a 291. Nei DVD in cui era presente la colonna sonora modificata è stata inoltre inserita una doppia traccia, dando in questo modo la possibilità ai fan di poter ascoltare il doppiaggio americano con le musiche originali (stesso per la 1ª serie e per il GT).[13]

Edizioni home video[modifica | modifica wikitesto] Italia[modifica | modifica wikitesto]

La serie è stata distribuita in edicola da De Agostini in VHS nell'estate 1998, ancora prima del passaggio televisivo e quando ancora la prima serie andava in onda su Junior TV[14] (la stessa edizione fu poi ristampata per la vendita nei negozi con la copertina plastificata invece che in cartoncino). È stata riproposta in edizione DVD-Video, prima da Yamato Video nel 2003, in seguito da De Agostini nella collana Dragon Ball Z DVD Collection e da EXA Cinema.[15] Successivamente nel 2009 Yamato Video la distribuisce in 15 Box. La stessa il 4 dicembre 2012 pubblica l'intera serie in due cofanetti contenenti 49 dischi. Nel 2017 la Yamato Video in collaborazione con la Koch Media, ha pubblicato una nuova edizione in cofanetto della serie animata. Tutte queste edizioni includono le anticipazioni mai trasmesse in TV, ma presentano sottotitoli trascritti dall'edizione italiana.

Opere derivate[modifica | modifica wikitesto] Film cinematografici[modifica | modifica wikitesto] Lo stesso argomento in dettaglio: Film di Dragon Ball.

Vi sono due saghe cinematografiche della serie; la prima, realizzata tra la fine degli anni ottanta e la prima metà degli anni novanta durante il periodo di trasmissione della serie TV, con storie cronologicamente parallele ad essa. La seconda, recente e attuale, che rappresenta la ripresa della serie, e si pone in continuità con essa.

Vi sono 13 film cinematografici dedicati alla serie realizzati tra il 1989 e il 1995 e proiettati in Giappone al Toei Anime Fair. I lungometraggi sono collocati nella serie, in base al periodo di proiezione. Tutti distribuiti in Italia in VHS e DVD con due doppiaggi diversi, il primo di Dynit e il secondo di Mediaset con le voci della serie TV, trasmessi nel 2000 su Rai 2 con il primo doppiaggio e su Italia 1 con il secondo nel 2003, frammentati come episodi di Dragon Ball - La saga (fa solo eccezione l'ottavo, mai trasmesso da Italia 1 spezzettato in episodi), e nel 2007 integrali (incluso l'ottavo che non fu trasmesso nel 2003).

Dragon Ball Z: La vendetta divina (1989) Dragon Ball Z: Il più forte del mondo (1990) Dragon Ball Z: La grande battaglia per il destino del mondo (1990) Dragon Ball Z: La sfida dei guerrieri invincibili (1991) Dragon Ball Z: Il destino dei Saiyan (1991) Dragon Ball Z: L'invasione di Neo Namek (1992) Dragon Ball Z: I tre Super Saiyan (1992) Dragon Ball Z: Il Super Saiyan della leggenda (1993) Dragon Ball Z: La minaccia del demone malvagio (1993) Dragon Ball Z: Sfida alla leggenda (1994) Dragon Ball Z: L'irriducibile bio-combattente (1994) Dragon Ball Z: Il diabolico guerriero degli inferi (1995) Dragon Ball Z: L'eroe del pianeta Conuts (1995)

Nel 2013 è uscito il quattordicesimo film Dragon Ball Z: La battaglia degli dei, supervisionato dallo stesso Akira Toriyama, ambientato cronologicamente nei 6 mesi successivi alla sconfitta di Majin Bu, e di cui è uscito un sequel nel 2015, intitolato Dragon Ball Z: La resurrezione di 'F'.

Dragon Ball Z: La battaglia degli dei (2013) Dragon Ball Z: La resurrezione di 'F' (2015) Speciali TV[modifica | modifica wikitesto]

Vi sono due speciali televisivi, che al contrario dei film che sono scollegati dalla trama principale senza essere in continuity, raccontano dei flashback accennati nella serie TV; il primo narra di Bardack, il padre biologico di Goku, e il secondo del terribile futuro di Trunks.

Dragon Ball Z: Le origini del mito (1990) Dragon Ball Z: La storia di Trunks (1993) OAV e ONA[modifica | modifica wikitesto]

Il primo OAV, Dragon Ball Z: Atsumare! Goku World, uscì nel 1990 incluso nella console Terebikko di Bandai, che però non è da considerare un film ma semplicemente una sponsorizzazione del giocattolo. Uscito solo in madrepatria. Il secondo OAV, Dragon Ball Z Gaiden: Saiyajin Zetsumetsu Keikaku, è una miniserie di due puntate, che uscì in VHS nel 1993, ispirato a un videogioco per NES, collocato prima del Cell Game. Di questa miniserie è stato realizzato recentemente un remake distribuito in DVD allegato al videogioco Dragon Ball: Raging Blast 2 nel novembre 2010, intitolato Dragon Ball: Piano per lo sterminio dei Super Saiyan. Entrambi mai doppiati per l'edizione italiana (il secondo è uscito sottotitolato in italiano).

Esiste anche un ONA realizzato per il Jump Super Anime Tour del 2008, chiamato Dragon Ball: Ossu! Kaette kita Son Goku to nakama-tachi, ambientato due anni dopo la sconfitta di Majin Bu.

Infine è stato prodotto uno spinoff alternativo de Le origini del mito intitolato Dragon Ball: Episode of Bardock tratto dall'omonimo manga disegnato da Naho Oishi, concepito nel 2011 in occasione del Jump Festa. Attualmente uscito in Italia solo sottotitolato in allegato a un videogioco per Kinect.

Dragon Ball Z: Atsumare! Goku World (1990) Dragon Ball Z Gaiden: Saiyajin Zetsumetsu Keikaku (1993) Dragon Ball: Ossu! Kaette kita Son Goku to nakama-tachi (2008) Dragon Ball: Piano per lo sterminio dei Super Saiyan (2010) Dragon Ball: Episode of Bardock (2011) Restauro[modifica | modifica wikitesto] Lo stesso argomento in dettaglio: Dragon Ball Kai.

Tra il 2009 e il 2015, è stato realizzato Dragon Ball Kai, un anime di 159 episodi ideato per celebrare il 20º anniversario dalla prima trasmissione di Dragon Ball Z in Giappone, avvenuta nell'aprile del 1989. Gli episodi sono andati in onda sul canale Fuji TV, in due blocchi; il primo dal 5 aprile 2009 al 27 marzo 2011, per un totale di 98 episodi (97 televisivi e l'ultimo solo per l'edizione home video), e il secondo dopo 3 anni di sospensione, dal 6 aprile 2014 al 28 giugno 2015, per un totale di 61 episodi.

Questa nuova serie non è stata creata dal nulla bensì apportando delle modifiche consistenti al vecchio anime Dragon Ball Z, restaurato in alta definizione con modifiche alla colorazione, resa più accesa e definita, con nuova colonna sonora e il doppiaggio, il disposto di sigle e gli eyecatch inediti. Infine la serie KAI è privata di moltissime scene non tratte dal manga all'epoca aggiunte per ridurre l'uso di materiale cartaceo da usare per la trasposizione, in modo da non arrivare a ridosso del manga, allora ancora in corso d'opera. Allo stesso modo sono eliminati tutti gli episodi completamente non tratti dal fumetto che aggiungevano storie extra (vedasi i mini-archi di Garlick Jr. e del Torneo dell'Aldilà).

Crossover[modifica | modifica wikitesto]

Il 7 aprile 2013 vanno in onda in Giappone su Fuji TV due episodi speciali delle serie Toriko (ep. 99) e One Piece (ep. 590), in cui compaiono i principali personaggi delle due serie e di Dragon Ball Z.[16]

Corri, armata più forte! Toriko, Luffy, Goku! (走れ最強軍団! トリコとリフィと悟空! Hashire Saikyō Gundan! Toriko to Rufi to Gokū!?) (Toriko, episodio 99, 2013) La più forte collaborazione della storia contro il ghiottone del mare (史上最強コラボVS海の大食漢 Shijō saikyō korabo VS umi no taishokukan?) (One Piece, episodio 590, 2013) Midquel[modifica | modifica wikitesto] Lo stesso argomento in dettaglio: Dragon Ball Super.

Dal 2015 va in onda in Giappone una nuova serie, ovvero Dragon Ball Super che si svolge dopo gli avvenimenti dell'arco di Majin Bu e prima della fine di Dragon Ball Z, cioè nei 10 anni di buio che c'erano nel passaggio di anni. La serie Super rielabora le storie dei due recenti lungometraggi d'animazione (La battaglia degli dei e La resurrezione di 'F'), per poi continuare con una storia inedita.

Videogiochi[modifica | modifica wikitesto] Lo stesso argomento in dettaglio: Videogiochi di Dragon Ball.

Grazie alla crescente fama, sono stati prodotti moltissimi giochi per tanti tipi di console, di cui oltre 30 sono ispirati alla serie. Il primo videogioco di Dragon Ball Z fu Dragon Ball Z: Kyôshū! Saiyan per Family Computer, pubblicato da Bandai il 27 ottobre 1990. Ancora oggi continuano a uscire videogame tratti da questa serie.

Note[modifica | modifica wikitesto] ^ "Dragon Ball Z" ("What's My Destiny Dragon Ball"), su antoniogenna.net, Il mondo dei doppiatori. URL consultato il 18 febbraio 2014. ^ Sondaggio su Dragon Ball di 65.000 persone, su ichigaya.keizai.biz. ^ Oricon, Ranking personaggi, su rn.oricon.co.jp. ^ Sondaggio Cool Japan, su bizmakoto.jp. ^ Dragon Ball Kai sarà più fedele al manga di Toriyama, su animeclick.it, AnimeClick.it, 4 marzo 2009. URL consultato il 18 febbraio 2014. ^ Toei Animation Begins Production on Dragon Ball Super Drawn From a Plot By The Brand's Original Creator, Dragon Ball Super Is The First New Series In Eighteen Years, su corp.toei-anim.co.jp, Toei Animation, 28 aprile 2015. URL consultato il 29 aprile 2015 (archiviato dall'url originale il 1º maggio 2015). ^ Dragon Ball torna in tv con una nuova serie animata, su comingsoon.it, comingsoon.it, 29 aprile 2015. URL consultato il 29 aprile 2015. ^ Daizenshuu 10 - TV Animation Part 3, 1996, pp.97 ^ Son Goku Densetsu - 2003, pp.92-93 ^ a b Alessio Lana, Dragon Ball, cartoon di culto tra speculatori immobiliari (e Adolf Hitler) - La censura, su Corriere della Sera, 9 ottobre 2020, p. 5. URL consultato il 1º luglio 2022. ^ a b c Amadeo Sebastiano, Dragon Ball: tutte le scene censurate da Mediaset tra nudità e violenza, su Everyeye.it, 7 luglio 2021. URL consultato il 1º luglio 2022. ^ (EN) Pioneer announces last Dragon Ball Z release, su animenewsnetwork.com, Anime News Network, 14 novembre 1998. URL consultato il 28 dicembre 2013. ^ (EN) Previously Unreleased Dragon Ball Z DVDs!, su icv2.com, 24 novembre 2004. URL consultato il 28 dicembre 2013. ^ Lo strillo delle copertine riportava la frase "Mai visto in TV!". ^ EXA Cinema pubblica Dragon Ball Z in Box DVD, su animeclick.it, AnimeClick.it, 15 ottobre 2008. ^ Rufy, Goku e Toriko - Tutti insieme in un crossover anime, su animeclick.it, AnimeClick.it, 6 febbraio 2013. URL consultato il 18 febbraio 2014. Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

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Wikiquote Wikiquote contiene citazioni di o su Dragon Ball Z Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto] (EN) Sito ufficiale, su dragonballz.com. (JA) Sito ufficiale, su toei-anim.co.jp. (EN) Dragon Ball Z, su The Encyclopedia of Science Fiction. (EN) Dragon Ball Z, su Anime News Network. (EN) Dragon Ball Z, su MyAnimeList. Dragon Ball Z, su Il mondo dei doppiatori, AntonioGenna.net. (EN) Dragon Ball Z, su Internet Movie Database, IMDb.com. (EN) Dragon Ball Z, su Rotten Tomatoes, Flixster Inc. (EN, ES) Dragon Ball Z, su FilmAffinity. (EN) Dragon Ball Z, su Metacritic, Red Ventures. (EN) Dragon Ball Z, su Behind The Voice Actors, Inyxception Enterprises. V · D · MDragon BallMangaDragon Ball (Capitoli) · Ossu! Kaette kita Son Goku to nakama-tachi · Episodio di Bardack · Dragon Ball SuperSerie animeDragon Ball (Episodi) · Dragon Ball Z (Episodi) · Dragon Ball GT (Episodi) · Dragon Ball Kai (Episodi) · Dragon Ball Super (Episodi) · Super Dragon Ball HeroesAltroCosmologia · Glossario (Sfere del drago · Saiyan) · Tecniche di combattimento (Kamehameha · Fusione)Altri mediaFilmLa leggenda delle sette sfere (1986) · La bella addormentata a Castel Demonio (1987) · Il torneo di Miifan (1988) · La vendetta divina (1989) · Il più forte del mondo (1990) · La grande battaglia per il destino del mondo (1990) · La sfida dei guerrieri invincibili (1991) · Il destino dei Saiyan (1991) · L'invasione di Neo Namek (1992) · I tre Super Saiyan (1992) · Il Super Saiyan della leggenda (1993) · La minaccia del demone malvagio (1993) · Sfida alla leggenda (1994) · L'irriducibile bio-combattente (1994) · Il diabolico guerriero degli inferi (1995) · L'eroe del pianeta Conuts (1995) · Il cammino dell'eroe (1996) · La battaglia degli dei (2013) · La resurrezione di 'F' (2015) · Broly (2018) · Super Hero (2022)Special TVLe origini del mito (1990) · La storia di Trunks (1993) · L'ultima battaglia (1997)OAVSaiyajin zetsumetsu keikaku · Piano per lo sterminio dei Super SaiyanCorti festivalOssu! Kaette kita Son Goku to nakama-tachi!! · Episodio di BardackLive actionDragon Ball (1990) · Dragon Ball - Il film (1991) · Dragonball Evolution (2009)MusicaEdizione giapponese (Cha-La Head-Cha-La · We Gotta Power · Dan dan kokoro hikareteku · Colonne sonore di Dragon Ball Kai) · Edizione italiana (Dragon Ball Super Kame Hame Ha · Dragon Ball/What's My Destiny Dragon Ball)VideogiochiSuper Butōden · Ultimate Battle 22 · Dragon Ball: Final Bout · Budokai (2 · 3) · Budokai Tenkaichi (2 · 3) · Burst Limit · Infinite World · Revenge of King Piccolo · Raging Blast (2) · Ultimate Tenkaichi · Online · Heroes · Battle of Z · Xenoverse (2) · FighterZ · KakarotPersonaggiListePersonaggi di Dragon Ball · Personaggi di Dragon Ball GT · Personaggi di Dragon Ball SuperSingoliSon Goku · Bulma · Maestro Muten · Yamcha · Crilin · Tenshinhan · Piccolo · Son Gohan · Vegeta · Freezer · Bardack · Trunks · Numero 18 · Cell · Mr. Satan · Son Goten · Majin Bu · Pan · Baby · Broly Controllo di autoritàLCCN (EN) no2004064889 Portale Anime e manga: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di anime e manga


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