Il turismo al tempo della bioetica.

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Il turismo al tempo della bioetica.

2024-03-14 03:11| 来源: 网络整理| 查看: 265

Come è cambiato il turismo e come potrebbe trasformarsi. Quali oggi le motivazioni di viaggio? Scopri alcune proposte per un turismo consapevole.

Non è la prima volta che parliamo di e con Paola Rizzitelli, Wellness Economy Strategy Consultant. Ce ne siamo già occupati presentando il suo libro Il turismo evoluto ed evolutivo, Strategie per co-creare benessere collettivo. Ci era piaciuto il suo approccio olistico e anche pratico, volto a fornire all’operatore turistico, quello che vuole fare la differenza, suggerimenti per indirizzare il settore, giunto ormai alla sua età matura, verso un’evoluzione consapevole.

Paola Rizzitelli.

Il concetto chiave è proprio questo, fare la differenza. Che non significa offrire un servizio in più rispetto a un concorrente, ma offrire nuovi valori grazie a un turismo, appunto, evoluto.

Secondo Paola Rizzitelli, dopo il 2020 le motivazioni di viaggio sono cambiate: è raddoppiato il bisogno di natura e di libertà, si è palesato il piacere di fare esperienze in compagnia, sono diminuiti i tour de force culturali ed è aumentata la voglia di relax, ricercando sostenibilità, eco-resort ed eco-viaggi. Se si cerca la socialità, allora bisogna attivarsi per valorizzare le relazioni: target selezionati per standard qualitativo, vacanza con la famiglia per ritrovarsi, in gruppo di simili (amiche, longevity, sportivi), solo traveller per condividere l’esperienza e lo scambio con altri. Perché la dimensione di benessere sociale e relazionale è fondamentale per realizzare una vita sana ed equilibrata

Inoltre, è diventato importante il valore di sentirsi parte – anche per un tempo limitato – di un Comune, un borgo, un territorio diverso: si è cittadini temporanei, invitati a conoscere usi e costumi di un luogo. Tutto esige un principio di reciprocità: rispetto delle regole scritte o tacite e sostegno delle economie locali

Ma quale nuovo valore può offrire oggi il turismo in un mondo che cambia o è, già in parte, cambiato? I principi di bioetica nel turismo; la togetherness, ossia la connessione empatica tra le persone e il rapporto con gli animali; la natura che cura, in particolare attraverso la medicina forestale e i giardini terapeutici, ma anche le strutture e destinazioni ricettive interconnesse e bioetiche. Queste le proposte di Paola per stimolare la riflessione, offrire una panoramica di situazioni chiave per un turismo di riconnessione e interconnessione e suggerire alcune strategie agli operatori turistici.

I principi di bioetica nel turismo.

La bioetica si propone di studiare in modo sistematico i complessi problemi morali, giuridici e sociali indotti dagli sviluppi della biologia, della medicina e in generale delle scienze della vita. Si è resa necessaria di fronte all’imperativo del progresso tecnologico, al modo in cui gli uomini influiscono sull’ambiente e in cui l’ambiente influisce sul benessere di ogni forma di vita.

Siamo cittadini di un mondo interconnesso in cui la salute di ogni elemento è strettamente dipendente da quella degli altri. Luisella Battaglia *

L’interconnessione è dunque il campo di osservazione della bioetica, intesa come “l’etica del mondo vivente”, da bios (vita) + ethos (comportamento, costume, misura dell’agire) che riguarda l’uomo e l’ambiente entro il quale le diverse forme di vita si svolgono. L’esperienza turistica si nutre di relazioni tra queste componenti. Se ci fosse maggiore sensibilità bioetica, presupposto della sostenibilità, si potrebbero creare più facilmente connessioni.

“Le proposte di turismo trasformativo dovrebbero orientarsi all’accrescimento personale del viaggiatore e in viaggi costruiti per mettere al centro il ‘mondo vivente’ nel suo insieme”, precisa Paola Rizzitelli. “E affinché questo accada è necessario che ognuno si prenda le proprie responsabilità: operatori turistici, destinazioni e viaggiatori. Questi interlocutori sono uniti -mi auguro- dal grande desiderio, sogno, di una nuova consapevolezza collettiva, un mondo migliore da abitare, di un ‘settore turistico’ che ci permetta di conoscere la migliore versione di noi stessi”.

Strutture e destinazioni ricettive interconnesse e bioetiche.

Partendo dalla considerazione che l’avvento degli eco-resort è iniziato senza una “coscienza ecologica” diffusa, è necessario farsi portavoce delle tre condizioni sine qua non generare valore nuovo attraverso relazioni, connessioni e bioetica: essere un canale di consapevolezza per l’ospite, essere coerenti a livello interno e comunicare all’esterno il proprio progetto per educare e persuadere ad aderirvi. Tutto questo genera fiducia nell’ospite, alimenta il desiderio di vivere quell’esperienza che lascerà un segno.

°°°

*Professoressa ordinaria di Filosofia Morale e Bioetica all’Università di Genova e all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli nonché fondatrice nel 1993 dell’Istituto Italiano di Bioetica di Genova, di cui è direttore scientifico, e componente (dal 1999) del Comitato Nazionale per la Bioetica.



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